30nov_12

“Custodire l’Immateriale” e le attività dell’archivio MAD per prendersi cura della memoria e consegnarla alle nuove generazioni

Le politiche europee puntano sulla digitalizzazione degli archivi perché la memoria rappresenta un elemento identitario.
Comunicato stampa 02

Lucera, 01 dicembre 2023 – Prendersi cura della memoria, recuperarla e consegnarla alle nuove generazioni diventa sempre più importante. Perché la memoria non solo è utile per capire il passato e sistematizzare il presente, ma rende chiaro anche il futuro.

È da questa consapevolezza che parte la seconda vita di MAD Memorie Audiovisive della Daunia, l’archivio digitale fondato da Luciano Toriello – che raccoglie documenti audiovisivi relativi alla storia e alle tradizioni etno-antropologiche del territorio della Daunia dal secondo ’900 ad oggi – risultato tra gli Organismi Culturali e Creativi aggiudicatari di un finanziamento dell’Unione europea-Next Generation EU, nell’ambito del progetto TOCC-Transizione digitale del PNRR. Grazie a questo progetto MAD, che è l’archivio più grande dell’audiovisivo in Puglia, continuerà a crescere con la digitalizzazione e la catalogazione di nuovi fondi, cui farà seguito la messa on line di una digital library.

A raccontare la visione del progetto durante l’incontro intitolato “Custodire l’immateriale”, svoltosi giovedì 30 novembre al Cineteatro dell’Opera di Lucera e moderato da Felice Sblendorio, è stato proprio Luciano Toriello partendo dalla genesi di MAD. «L’idea di creare un archivio audiovisivo nasce nel 2018 in collaborazione con Annalisa Mentana e grazie al sostegno del bando “PIN – Pugliesi Innovativi” della Regione Puglia. In questi anni abbiamo ricevuto numerose donazioni di materiale da parte di tv locali e studiosi, che ci ha permesso di raggiungere circa 15mila ore di girato su nastro, che racconta la provincia di Foggia dal dopoguerra ai primi anni del secolo in corso. Ora con le politiche europee che mettono al centro la digitalizzazione degli archivi abbiamo la possibilità di ampliare il nostro lavoro, acquisendo nuovi fondi e creando l’archivio di famiglia, materiale in super8 girato anche in maniera amatoriale ma che ci restituisce usi e costumi della nostra terra in maniera autentica. Tutto questo materiale sta avendo una seconda possibilità perché negli anni è stato usato in varie produzioni per la creazione di nuovi documentari».

A sottolineare la validità del lavoro svolto da MAD e del “Custodire l’Immateriale” è stato anche il Direttore generale del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del territorio della Regione Puglia Aldo Patruno (intervenuto in video collegamento), ricordando che con la legge 17/2013 la Regione Puglia ha istituito il patrimonio culturale immateriale. «C’è un dato che la dice lunga su quanto sia importante l’oggetto di questo appuntamento ed è che nei capitoli del PNRR in cui è impostata la strategia culturale, i 3 assi principali sono i borghi, le architetture e i paesaggi rurali, la digitalizzazione degli archivi. Quindi la memoria comeelemento identitario di questi aspetti del paesaggio culturale è al centro delle politiche e degli investimenti. Questo vuol dire che tutto quello che abbiamo fatto, in tempi non sospetti, ha un grande valore».

«Questo interesse dell’Europa e del PNRR per gli archivi è una cosa che mi fa molto felice perché ha un grande significato civile”, ha evidenziato la docente universitaria e antropologa Laura Marchetti,anche lei in collegamento video, che ha aggiunto: «Vuol dire che l’Europa vuole recuperare la propria memoria e consegnarla alle nuove generazioni. C’è questo interesse anche in Africa e in America Latina, perché le culture che sono state alla periferia della Storia sentono la necessità di riprendersi, attraverso gli archivi, l’identità dimenticata».

Durante la serata sono stati proiettati alcuni filmati, selezionati dal ricco archivio di documenti audiovisivi frutto di acquisizioni e donazioni da parte di emittenti televisive locali, associazioni culturali, enti religiosi e privati cittadini. Clip tratte dal “Fondo Aldo Genovese”, che raccoglie materiale audiovisivo riguardante la Comunità francoprovenzale di Faeto; dal “Fondo Opera San Giuseppe”, tra cui anche quelle della costruzione del Cineteatro dell’Opera; dal “Fondo Della Valle” con i primi turisti che si recano alle Isole Tremiti; brevi estratti da alcuni filmini di famiglia che fanno parte di fondi di privati di Lucera (tra cui il “Fondo Montepeloso”) e scene del matrimonio di Teresa e Pietro, genitori di Toriello.

«Quando ho ritrovato un super8 con su scritto “Matrimonio Teresa e Pietro” e ho visto per la prima volta mia madre e mio padre da giovani in movimento, ho capito subito che poteva nascere un bellissimo progetto sullo sguardo e le emozioni delle persone che si rivedono in filmati di un tempo passato nella loro personale storia», ha raccontato Luciano. È nato così il nuovo archivio di famiglia (che ha già acquisito molti fondi di famiglie), con la convinzione che anche le piccole storie, le piccole memorie, possono raccontare qualcosa di universale.

L’evento “Custodire l’Immateriale”, che rientra nelle attività di promozione di Lucera candidata a Capitale Italiana della Cultura 2026, ha visto la presenza del Vicesindaco e Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Monte Sant’Angelo Rosa Palomba, in nome dell’ideale ponte tra Monte Sant’Angelo, Capitale pugliese della Cultura 2024, e Lucera che potrebbe raccoglierne l’eredità nel 2025.

«L’archivio MAD nasce a Lucera ma ha un legame forte con Monte Sant’Angelo, città che ha dato la possibilità a Luciano Toriello di fare molta ricerca attraverso diverse attività, dal festival “Mònde” agli incontri formativi con le scuole fino ad un docufilm sulla restanza. Quando ci siamo candidati a Capitale Italiana della Cultura Luciano è entrato nel comitato tecnico scientifico, perché riteniamo che sia una risorsa importante per Monte Sant’Angelo. Sarà lui a seguire la residenza cinema nel 2024», ha sottolineato Rosa Palomba.

«Il lavoro che fa MAD è straordinario perché prendersi cura della memoria è qualcosa di veramente importante», ha ribadito Alessandra Cataleta, che insieme a Fabio Molllo ha curato la regia di “Semidei”, film realizzato in occasione delle celebrazioni dedicate al 50° anniversario del ritrovamento dei Bronzi di Riace. La proiezione del documentario, avvenuta dopo il dibattito su “Custodire l’Immateriale”, ha segnato l’inizio degli eventi della rassegna itinerante delle “Giornate degli Autori EXTRAin Puglia”, nata grazie all’accordo siglato tra la Società MAD e l’Associazione “Giornate degli Autori”.

All’incontro “Custodire l’Immateriale” sono intervenuti anche il sindaco di Faeto Michele Pavia, che ha raccontato il lavoro fatto da Toriello con “Matria” (ambientato a Faeto e dedicato all’isola linguistica francoprovenzale dei Monti Dauni) e Gianni Finizio, referente del fondo “Opera San Giuseppe”.

 Custodire l’immateriale” è un’iniziativa finanziata dall’Unione europea – Next Generation EU nell’ambito del PNRR TOCC – Transizione digitale. La rassegna “Giornate degli Autori EXTRA in Puglia” in accordo con l’Ass. “Giornate degli Autori” rientra nelle iniziative di “Mònde – Festa del Cinema sui Cammini” ed è realizzata con il sostegno di Regione Puglia, Apulia Film Commission, Apulia Cinefestival Network 2023. In collaborazione con Comune di Lucera, Comune di Monte Sant’Angelo, Fondazione dei Monti Uniti di Foggia, La Massarìa, ADTM.

CARTELLA STAMPA MAD – Custodire l’immateriale
Tutte le info su https://www.madproduzioni.it/
Facebook | Instagram

72544921_1368219093335699_7447013978871431168_o

Grande successo per l’edizione 2019 di “Mònde – Festa del Cinema sui Cammini” ideata e organizzata da MAD Srls

La bellezza del camminare senza frontiere. Il messaggio lanciato dalla seconda edizione di “Mònde”.
La Festa del Cinema sui Cammini si è svolta a Monte Sant’Angelo dal 10 al 13 ottobre.
Un resoconto delle quattro giornate.

Monte Sant’Angelo, 14 ottobre 2019 – La bellezza sta nel camminare senza frontiere, dentro se stessi e nel mondo. È il messaggio lanciato dalla 2^ edizione di “Mònde – Festa del Cinema sui Cammini”, ideata e organizzata da MAD – Memorie Audiovisive della Daunia per la direzione artistica di Luciano Toriello e svoltasi dal 10 al 13 ottobre a Monte Sant’Angelo. Le quattro giornate del festival cinematografico dedicato al tema del viaggio in tutte le sue sfumature ed accezioni, hanno permesso ai partecipanti di scoprire nuovi percorsi (fisici e interiori) e nuove storie. I pellegrini e i registi sanno bene che lentezza, attenzione e fatica sono alla base del cammino, qualunque esso sia.

E “Mònde” ha esplorato molteplici forme di cammino, compreso quello inteso come possibilità di recupero, testimoniato dall’esperienza della docufiction RAI “BOEZ – Andiamo via”, la serie che racconta il viaggio a piedi di sei ragazzi, tutti condannati e inseriti in uno speciale programma di esecuzione esterna della pena. Durante la serata conclusiva di “Mònde” è stato proiettato il decimo episodio – ambientato in Puglia con l’arrivo a Santa Maria di Leuca – alla presenza di tre dei sei protagonisti: Matteo Santoro, Alessandro Paglialonga e Francesco Tafuno. Sono intervenuti anche la regista Roberta Cortella, l’autrice Paola Pannicelli, i produttori RAI Monica Paolini e Francesco Zappi. A moderare la ricca e profonda conversazione è stato Angelofabio Attolico, responsabile tecnico della Via Materana e della Via Francigena del Sud. A “Boez – Andiamo Via” è stato consegnato il Testimonium – realizzato dal maestro Salvatore Lovaglio – simbolo scelto da “Mònde” che si rifà a quello rilasciato ai pellegrini per certificare l’avvenuto pellegrinaggio.

Sempre nell’ambito della docufiction a “Mònde” è stata proiettata una puntata della serie “Overland”, format televisivo trasmesso su Rai1 dal 1996, apripista al genere Docu-Travel. Beppe Tenti, esploratore, produttore e ideatore del format RAI dedicato alle spedizioni documentaristiche, ha raccontato le 20 stagioni tv attraverso cui è stato tracciato il ritratto del nostro pianeta via terra (over-land) mostrando le aree più remote e le culture sconosciute.
Ad aggiudicarsi il premio come Miglior Documentario, tra i nove film in concorso per la sezione lungometraggi di documentario, è stato “Atto di Fede” di Vittorio Antonacci – che narra le peripezie di una banda da giro che si sposta, a bordo di un pullman, verso la prossima festa di paese e di Vituccia e Raffaele, che preservano il senso popolare della festa religiosa.

Nella sezione cortometraggi il premio è andato a “La gita” di Salvatore Allocca, perché in pochi minuti ha saputo raccontare in maniera semplice la complessa tematica dell’integrazione.
Il Premio Speciale “Memorie Audiovisive della Daunia” a Pippo Mezzapesa e Antonella Gaeta per “Il bene mio”, perché attraverso il personaggio di Elia – ostinato custode dell’identità altrimenti perduta di una comunità – hanno saputo raccontare “il ricordare” come bisogno, la costruzione della memoria come consolazione e missione di vita.
Pratomagno” di Paolo Martino (presente a “Mònde”) e Gianfranco Bonadies, film che racconta l’amicizia speciale tra un bambino nato tra i pascoli di una terra amena nel cuore dell’Italia e un giovane pastore arrivato per mare dal Gambia, ha ottenuto il premio come Miglior documentario sull’infanzia.
“Diario di Tonnara”, un ritratto della comunità dei pescatori di tonno, divisa tra pragmatismo del lavoro e tensione al sacro, ha vinto il premio di Miglior film con materiale d’archivio, ritirato dal regista Giovanni Zoppeddu e dal montatore Luca Onorati.

A “Mònde” sono stati proiettati anche i documentari brevi realizzati dagli undici giovani aspiranti documentaristi che hanno preso parte a “Gargano DOC – Scuola del documentario sui Cammini e gli Itinerari culturali”. A ricevere il Testimonium è stato “Fiaba Garganica” – regia di Adriano Losacco, soggetto Sara Caputo, montaggio Michele Pinto, ricerche filmati d’archivio Mario Caputo – che contiene anche un’intervista a Laura Marchetti, docente dell’Università di Foggia e coordinatrice scientifica del visionario progetto promosso dalla Regione Puglia e denominato “Le strade della Fiaba”.

La professoressa Marchetti ha tenuto a “Mònde” una bellissima Masterclass intitolata “Giambattista Basile: il cacciatore di fiabe, che ha visto anche la proiezione della video intervista all’antropologo Roberto De Simone (realizzata da Regione Puglia e Istituto Enciclopedia Treccani) ed è stata arricchita dalla lettura de “La gatta Cenerentola” a cura dall’attrice Rosa Diletta Rossi.
A rendere omaggio alla fiaba è stata anche la masterclass Camminarono poco o molto…”, ospitata nella suggestiva e raccolta Chiesa di San Salvatore e condotta da Sonya Orfalian e Riccardo Giagni, che hanno raccontato il cammino forzato del popolo armeno durante gli anni della diaspora, a cui miracolosamente sono sopravvissuti bambini e donne. E proprio queste ultime, grazie alle fiabe, hanno mantenuto viva la cultura armena.

“Mònde” è stata un’occasione di crescita anche per gli studenti di Monte Sant’Angelo che grazie ai matinée hanno assistito alla proiezione dei sette cortometraggi e partecipato a momenti di dibattito e confronto con registi e attori, moderati da Michele Valenzano.
Oltre a “La gita”, i ragazzi hanno visto “Im Bären” di Lilian Sassanelli alla presenza dell’attrice Marit Nissen; “My Tyson” di Claudio Casale, storia di un campione italiano di boxe dei pesi Youth; “Baradar” di Beppe Tufarulo, racconto di due fratelli in viaggio da moltissimo tempo e costretti a separarsi; “Viaggio Sensoriale in Cappadocia”, un reportage documentario di Diego Monfredini, presente insieme al protagonista Enrico Radrizzani (de La Compagnia del Relax); “La scelta” di Giuseppe Alessio Nuzzo, una favola moderna ispirata alla storia vera dell’attrice Cristina Donadio, presentato dalla professoressa dell’Università degli Studi di Foggia Carmela Robustella; “La giornata” di Pippo Mezzapesa Antonella Gaeta, presenti al dibattito, che narra il lungo cammino verso i diritti dei lavoratori attraverso la storia di Paola Clemente, bracciante pugliese di quarantanove anni, morta di fatica sotto il sole del 13 luglio del 2015.

Tra i lungometraggi di documentario proiettati – oltre a “Atto di Fede”, “Diario di Tonnara” e “Pratomagno” – anche “In cammino con Gioacchino”, alla presenza del regista Eugenio Attanasio, che ripercorre il percorso, fisico e spirituale, compiuto nel 1188 dall’abate celichese attraverso monti e valli della Sila Calabrese per cercare un nuovo luogo di preghiera e meditazione; “America” alla presenza del regista Giacomo Abbruzzese che, raccogliendo tracce e testimonianze da una parte all’altra dell’oceano, ha fatto emergere il segreto di un uomo, suo nonno, nato in Grecia, vissuto a Venezia, sposato a Taranto e ucciso a New York; “Ritual” – un ritratto della cittadina di Guardia Sanframondi in cui ogni sette anni si svolge la suggestiva processione dei Riti Settennali – alla presenza del regista Kai Zimmer; “Il paese in una scatola” alla presenza del regista Michele Citoni, un documentario che invita a riflettere sul modo in cui la fotografia possa farsi sguardo etnografico sulle piccole comunità; “Due Sicilie”, quella di ieri e quella di oggi, vista attraverso i più suggestivi repertori di Luce, rielaborati in sequenze originali girate – da Alessandro Piva – sulle orme dei grandi maestri documentaristi del passato; “Voci dal silenzio” di Alessandro Seidita e Joshua Wahlen, un viaggio per vie solitarie, spesso inospitali, in eremi distanti dalle voci del mondo, all’interno di luoghi caratterizzati dal silenzio e dal raccoglimento per riscoprire la solitudine, il silenzio, i riti quotidiani, la preghiera, le esperienze estatiche.

Il viaggio di “Mònde – Festa del Cinema sui Cammini” ha esplorato il passato e la memoria, grazie alla forte collaborazione con Istituto Luce Cinecittà, il cui patrimonio per il suo alto valore storico-culturale è iscritto nel Registro ‘Memory of the World’ dell’UNESCO.
Per la rassegna Luce Cinecittà” sono stati proiettati “Butterfly” di Alessandro Cassigoli Casey Kauffman alla presenza di quest’ultimo, un viaggio attraverso le scelte e la scoperta di sé, grazie alla storia di Irma, campionessa di boxe, cresciuta in uno dei paesi più violenti del napoletano; “Dafne” di Federico Bondi, storia di una donna di 35 anni affetta da sindrome di Down che grazie ad un cammino in montagna riesce a ritrovare il rapporto con il padre; “Anija” di Roland Sejko, presente in sala, che racconta “l’esodo degli albanesi” focalizzandosi soprattutto sulla partenza e cercando di capire le ragioni della fuga; “Lascia stare i santi” di Gianfranco Pannone, un viaggio in Italia lungo un secolo nella devozione religiosa popolare. Ad arricchire la proiezione, il concerto di Ambrogio Sparagna, autore della colonna sonora del film, accompagnato dai fiati popolari del maestro Raffaello Simeoni.

Altro evento serale di “Mònde” è stato il live “Parole Note” di e con Giancarlo Cattaneo e Maurizio Rossato, uno spettacolo che ha accompagnato il pubblico in un viaggio interiore, attraverso un’esperienza multisensoriale resa unica dal flusso di letture, immagini, musica.
Ad arricchire la seconda edizione di “Mònde” è stata anche la mostra fotografica Ho scelto di viaggiare” di Pino Maiorano, che ha curato anche gli allestimenti del Festival.

“Mònde” ha proposto anche tre cammini – organizzati dall’Associazione Monte Sant’Angelo Francigena – che hanno permesso di scoprire l’Abbazia di Santa Maria di Pulsano con visita guidata agli Eremi, di attraversare il tratto finale della Via Francigena, dal Palo del Camminatore fino al Santuario di San Michele, di ammirare il Foliage in Foresta Umbra.

«Siamo soddisfatti di questa seconda edizione di “Mònde” che ha esplorato tematiche urgenti e attuali», dichiara il direttore artistico Luciano Toriello che continua: «abbiamo ricevuto molti stimoli e raccolto energie ed idee a cui daremo sicuramente spazio il prossimo anno».

BOX_INSTA-01

Presentati il bando e le attività di “Gargano DOC – Scuola del documentario sui Cammini e gli Itinerari culturali”

Monte Sant’Angelo
Mercoledì 5 giugno 2019

Sono stati presentati questa mattina a Monte Sant’Angelo, nel corso dell’incontro territoriale per la Puglia Nord del “Comitato dei Cammini e degli Itinerari Culturali” della Regione Puglia, le attività ed il bando di partecipazione all’edizione 2019 di “Gargano DOC – Scuola del documentario sui Cammini e gli Itinerari Culturali”.

I dettagli dell’iniziativa, che è parte integrante delle attività previste per la seconda edizione di  “Mònde – Festa del Cinema sui Cammini” – una produzione Apulia Film Commission con il finanziamento della Regione Puglia nell’ambito dell’intervento Apulia Cinefestival NetworkEnte Parco Nazionale del Gargano e Comune di Monte Sant’Angelo – sono stati illustrati dal direttore artistico di “Mònde” Luciano Toriello insieme al direttore e al membro del CDA della Fondazione Apulia Film CommissionAntonio Parente e Giovanni Dello Iacovo.

“Gargano DOC – Scuola del documentario sui Cammini e gli Itinerari Culturali” è ideata e organizzata dalla società di produzione foggiana “MAD – Memorie Audiovisive della Daunia”, mentre le attività formative sono affidate ai professionisti e agli autori di Istituto Luce-Cinecittà, dando così il via ad una prestigiosa collaborazione con la storica società pubblica, braccio operativo del MIBAC ed il cui Archivio storico rientra nel registro “Memory of the world” UNESCO.

Aperta a giovani videomaker ma anche ad appassionati camminatori e viaggiatori, “Gargano DOC” si terrà da giovedì 11 a domenica 14 luglio 2019 presso l’ex Caserma Sansone nel cuore della Foresta Umbra (sito patrimonio UNESCO) ed in location varie del Parco Nazionale del Gargano.

Le giornate di lavoro – con moduli didattici dedicati a produzioneregiamontaggio e materiale storico d’archivio – vedono inoltre in programma la proiezione di una selezione di documentari dal catalogo Luce-Cinecittà ed uscite e visite guidate in luoghi di interesse del Parco Nazionale del Gargano.

Obiettivo della Scuola sarà quello di fornire ai partecipanti gli strumenti teorici, metodologici e tecnici necessari alla realizzazione di brevi documentari e reportage di viaggio che raccontino in modo personale e autoriale i Cammini e gli Itinerari Culturali italiani.

Il Gargano – terra di cammini, pellegrinaggi, transumanze – sarà invece il campo sul quale fare esperienza e mettere in pratica, attraverso incontri, escursioni, interviste e visite guidate, quanto appreso nel corso delle lezioni frontali quotidiane.

Il bando completo con tutti i dettagli e le modalità di partecipazione sono scaricabili QUI.

Scarica il comunicato in PDF