La bellezza del camminare senza frontiere. Il messaggio lanciato dalla seconda edizione di “Mònde”.
La Festa del Cinema sui Cammini si è svolta a Monte Sant’Angelo dal 10 al 13 ottobre.
Un resoconto delle quattro giornate.
Monte Sant’Angelo, 14 ottobre 2019 – La bellezza sta nel camminare senza frontiere, dentro se stessi e nel mondo. È il messaggio lanciato dalla 2^ edizione di “Mònde – Festa del Cinema sui Cammini”, ideata e organizzata da MAD – Memorie Audiovisive della Daunia per la direzione artistica di Luciano Toriello e svoltasi dal 10 al 13 ottobre a Monte Sant’Angelo. Le quattro giornate del festival cinematografico dedicato al tema del viaggio in tutte le sue sfumature ed accezioni, hanno permesso ai partecipanti di scoprire nuovi percorsi (fisici e interiori) e nuove storie. I pellegrini e i registi sanno bene che lentezza, attenzione e fatica sono alla base del cammino, qualunque esso sia.
E “Mònde” ha esplorato molteplici forme di cammino, compreso quello inteso come possibilità di recupero, testimoniato dall’esperienza della docufiction RAI “BOEZ – Andiamo via”, la serie che racconta il viaggio a piedi di sei ragazzi, tutti condannati e inseriti in uno speciale programma di esecuzione esterna della pena. Durante la serata conclusiva di “Mònde” è stato proiettato il decimo episodio – ambientato in Puglia con l’arrivo a Santa Maria di Leuca – alla presenza di tre dei sei protagonisti: Matteo Santoro, Alessandro Paglialonga e Francesco Tafuno. Sono intervenuti anche la regista Roberta Cortella, l’autrice Paola Pannicelli, i produttori RAI Monica Paolini e Francesco Zappi. A moderare la ricca e profonda conversazione è stato Angelofabio Attolico, responsabile tecnico della Via Materana e della Via Francigena del Sud. A “Boez – Andiamo Via” è stato consegnato il Testimonium – realizzato dal maestro Salvatore Lovaglio – simbolo scelto da “Mònde” che si rifà a quello rilasciato ai pellegrini per certificare l’avvenuto pellegrinaggio.
Sempre nell’ambito della docufiction a “Mònde” è stata proiettata una puntata della serie “Overland”, format televisivo trasmesso su Rai1 dal 1996, apripista al genere Docu-Travel. Beppe Tenti, esploratore, produttore e ideatore del format RAI dedicato alle spedizioni documentaristiche, ha raccontato le 20 stagioni tv attraverso cui è stato tracciato il ritratto del nostro pianeta via terra (over-land) mostrando le aree più remote e le culture sconosciute.
Ad aggiudicarsi il premio come Miglior Documentario, tra i nove film in concorso per la sezione lungometraggi di documentario, è stato “Atto di Fede” di Vittorio Antonacci – che narra le peripezie di una banda da giro che si sposta, a bordo di un pullman, verso la prossima festa di paese e di Vituccia e Raffaele, che preservano il senso popolare della festa religiosa.
Nella sezione cortometraggi il premio è andato a “La gita” di Salvatore Allocca, perché in pochi minuti ha saputo raccontare in maniera semplice la complessa tematica dell’integrazione.
Il Premio Speciale “Memorie Audiovisive della Daunia” a Pippo Mezzapesa e Antonella Gaeta per “Il bene mio”, perché attraverso il personaggio di Elia – ostinato custode dell’identità altrimenti perduta di una comunità – hanno saputo raccontare “il ricordare” come bisogno, la costruzione della memoria come consolazione e missione di vita.
“Pratomagno” di Paolo Martino (presente a “Mònde”) e Gianfranco Bonadies, film che racconta l’amicizia speciale tra un bambino nato tra i pascoli di una terra amena nel cuore dell’Italia e un giovane pastore arrivato per mare dal Gambia, ha ottenuto il premio come Miglior documentario sull’infanzia.
“Diario di Tonnara”, un ritratto della comunità dei pescatori di tonno, divisa tra pragmatismo del lavoro e tensione al sacro, ha vinto il premio di Miglior film con materiale d’archivio, ritirato dal regista Giovanni Zoppeddu e dal montatore Luca Onorati.
A “Mònde” sono stati proiettati anche i documentari brevi realizzati dagli undici giovani aspiranti documentaristi che hanno preso parte a “Gargano DOC – Scuola del documentario sui Cammini e gli Itinerari culturali”. A ricevere il Testimonium è stato “Fiaba Garganica” – regia di Adriano Losacco, soggetto Sara Caputo, montaggio Michele Pinto, ricerche filmati d’archivio Mario Caputo – che contiene anche un’intervista a Laura Marchetti, docente dell’Università di Foggia e coordinatrice scientifica del visionario progetto promosso dalla Regione Puglia e denominato “Le strade della Fiaba”.
La professoressa Marchetti ha tenuto a “Mònde” una bellissima Masterclass intitolata “Giambattista Basile: il cacciatore di fiabe”, che ha visto anche la proiezione della video intervista all’antropologo Roberto De Simone (realizzata da Regione Puglia e Istituto Enciclopedia Treccani) ed è stata arricchita dalla lettura de “La gatta Cenerentola” a cura dall’attrice Rosa Diletta Rossi.
A rendere omaggio alla fiaba è stata anche la masterclass “Camminarono poco o molto…”, ospitata nella suggestiva e raccolta Chiesa di San Salvatore e condotta da Sonya Orfalian e Riccardo Giagni, che hanno raccontato il cammino forzato del popolo armeno durante gli anni della diaspora, a cui miracolosamente sono sopravvissuti bambini e donne. E proprio queste ultime, grazie alle fiabe, hanno mantenuto viva la cultura armena.
“Mònde” è stata un’occasione di crescita anche per gli studenti di Monte Sant’Angelo che grazie ai matinée hanno assistito alla proiezione dei sette cortometraggi e partecipato a momenti di dibattito e confronto con registi e attori, moderati da Michele Valenzano.
Oltre a “La gita”, i ragazzi hanno visto “Im Bären” di Lilian Sassanelli alla presenza dell’attrice Marit Nissen; “My Tyson” di Claudio Casale, storia di un campione italiano di boxe dei pesi Youth; “Baradar” di Beppe Tufarulo, racconto di due fratelli in viaggio da moltissimo tempo e costretti a separarsi; “Viaggio Sensoriale in Cappadocia”, un reportage documentario di Diego Monfredini, presente insieme al protagonista Enrico Radrizzani (de La Compagnia del Relax); “La scelta” di Giuseppe Alessio Nuzzo, una favola moderna ispirata alla storia vera dell’attrice Cristina Donadio, presentato dalla professoressa dell’Università degli Studi di Foggia Carmela Robustella; “La giornata” di Pippo Mezzapesa e Antonella Gaeta, presenti al dibattito, che narra il lungo cammino verso i diritti dei lavoratori attraverso la storia di Paola Clemente, bracciante pugliese di quarantanove anni, morta di fatica sotto il sole del 13 luglio del 2015.
Tra i lungometraggi di documentario proiettati – oltre a “Atto di Fede”, “Diario di Tonnara” e “Pratomagno” – anche “In cammino con Gioacchino”, alla presenza del regista Eugenio Attanasio, che ripercorre il percorso, fisico e spirituale, compiuto nel 1188 dall’abate celichese attraverso monti e valli della Sila Calabrese per cercare un nuovo luogo di preghiera e meditazione; “America” alla presenza del regista Giacomo Abbruzzese che, raccogliendo tracce e testimonianze da una parte all’altra dell’oceano, ha fatto emergere il segreto di un uomo, suo nonno, nato in Grecia, vissuto a Venezia, sposato a Taranto e ucciso a New York; “Ritual” – un ritratto della cittadina di Guardia Sanframondi in cui ogni sette anni si svolge la suggestiva processione dei Riti Settennali – alla presenza del regista Kai Zimmer; “Il paese in una scatola” alla presenza del regista Michele Citoni, un documentario che invita a riflettere sul modo in cui la fotografia possa farsi sguardo etnografico sulle piccole comunità; “Due Sicilie”, quella di ieri e quella di oggi, vista attraverso i più suggestivi repertori di Luce, rielaborati in sequenze originali girate – da Alessandro Piva – sulle orme dei grandi maestri documentaristi del passato; “Voci dal silenzio” di Alessandro Seidita e Joshua Wahlen, un viaggio per vie solitarie, spesso inospitali, in eremi distanti dalle voci del mondo, all’interno di luoghi caratterizzati dal silenzio e dal raccoglimento per riscoprire la solitudine, il silenzio, i riti quotidiani, la preghiera, le esperienze estatiche.
Il viaggio di “Mònde – Festa del Cinema sui Cammini” ha esplorato il passato e la memoria, grazie alla forte collaborazione con Istituto Luce Cinecittà, il cui patrimonio per il suo alto valore storico-culturale è iscritto nel Registro ‘Memory of the World’ dell’UNESCO.
Per la rassegna “Luce Cinecittà” sono stati proiettati “Butterfly” di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman alla presenza di quest’ultimo, un viaggio attraverso le scelte e la scoperta di sé, grazie alla storia di Irma, campionessa di boxe, cresciuta in uno dei paesi più violenti del napoletano; “Dafne” di Federico Bondi, storia di una donna di 35 anni affetta da sindrome di Down che grazie ad un cammino in montagna riesce a ritrovare il rapporto con il padre; “Anija” di Roland Sejko, presente in sala, che racconta “l’esodo degli albanesi” focalizzandosi soprattutto sulla partenza e cercando di capire le ragioni della fuga; “Lascia stare i santi” di Gianfranco Pannone, un viaggio in Italia lungo un secolo nella devozione religiosa popolare. Ad arricchire la proiezione, il concerto di Ambrogio Sparagna, autore della colonna sonora del film, accompagnato dai fiati popolari del maestro Raffaello Simeoni.
Altro evento serale di “Mònde” è stato il live “Parole Note” di e con Giancarlo Cattaneo e Maurizio Rossato, uno spettacolo che ha accompagnato il pubblico in un viaggio interiore, attraverso un’esperienza multisensoriale resa unica dal flusso di letture, immagini, musica.
Ad arricchire la seconda edizione di “Mònde” è stata anche la mostra fotografica “Ho scelto di viaggiare” di Pino Maiorano, che ha curato anche gli allestimenti del Festival.
“Mònde” ha proposto anche tre cammini – organizzati dall’Associazione Monte Sant’Angelo Francigena – che hanno permesso di scoprire l’Abbazia di Santa Maria di Pulsano con visita guidata agli Eremi, di attraversare il tratto finale della Via Francigena, dal Palo del Camminatore fino al Santuario di San Michele, di ammirare il Foliage in Foresta Umbra.
«Siamo soddisfatti di questa seconda edizione di “Mònde” che ha esplorato tematiche urgenti e attuali», dichiara il direttore artistico Luciano Toriello che continua: «abbiamo ricevuto molti stimoli e raccolto energie ed idee a cui daremo sicuramente spazio il prossimo anno».